Tempio di Hera

Tempio di Hera (Giunone)

La denominazione tradizionale è errata ed è dovuta al vecchio equivoco fatto col tempio di Hera sul promontorio Lacinio a Crotone in Calabria. Per ovviare alle irregolarità del terreno, sensibilmente inclinato da sud a nord e da est ad ovest, fu necessario costruire un possente basamento (ben visibile ne lato scoperto), sul quale fu impiantato l'edificio. Esso è di ordine dorico, periptero, esastilo (dimensioni allo stilobate m. 38,15 × 16,90), con 6 × 13 colonne a 20 scanalature. Le colonne (alte m. 6,36) gravano direttamente su un krepidoma a 4 gradini. Si conservano per intero nel lato nord e parte di quelle del lato est. La cella (m. 28,68 × 9,93), tutta crollata è doppiamente in antis, ripartita secondo i modi canonici in pronao, cella propriamente detta (naòs) ed opistodomo indipendente. Tra pronao e cella si apre la porta fiancheggiata da due piloni cavi, tipici dei templi agrigentini, che recano all'interno tracce di scalette per l'accesso ai tetti e alle zone alte della cella.

I caratteri di tecnica e di stile datano il tempio negli anni 460 - 440 a. C.. È per cronologia il terzo dei templi di Agrigento dopo quelli di Eracle e di Zeus. Fortemente danneggiato nel 406 a. C. (l'arrossamento delle strutture in diversi punti potrebbe essere la prova di un grave incendio subito in quel momento: forse quello nel quale eroicamente perdette la vita il munifico Gellia), esso fu restaurato in epoca romana, quando si posero tegole fittili al posto delle antiche marmoree e si aggiunse il piano inclinato sul davanti dell'ingresso, ad oriente. Poco lontano, sullo stesso lato, tracce notevoli delle strutture dell'altare, recentemente ricomposte e restaurate con evidenti resti della scalinata che conduce al ripiano dei sacrifici. Per quanto riguarda l'ubicazione e le funzioni dell'altare nel tempio greco c'è da dire che esso era esterno all'edificio templare, dinanzi alla sua fronte orientale. Ciò permetteva lo svolgersi dei sacrifici, in genere cruenti, di animali che si immolavano arrostendoli all'aperto in presenza della folla assiepata tutta intorno. Notevole la differenza dal rito cristiano, che si celebra in funzioni spirituali dentro la Chiesa. La Chiesa, dal greco ekklesìa, latino ecclesia, che vuol dire assemblea, è il luogo dove i fedeli si raccolgono per l'esercizio del culto. Nel tempio greco si entrava soltanto per onorarvi la divinità, presente sotto l'apparenza della statua, e per recarle offerte, che potevano essere date in natura o a mezzo di ex voto, generalmente fittili.

Valle dei Templi